Lei lo ha capito quando la Barriera le ha impedito di lasciare Philly all'inizio della seconda guerra di Magnus, costringendola a rimanere alla North durante il conflitto. Avrebbe voluto scappare via e sparire come al solito, ma qualche Dio beffardo aveva deciso che era il momento di saldare i vecchi conti con se stessa.
E' ironico, pensa mentre accarezza il letto che gli è stato assegnato dal New Order, come proprio lei sia una dei suoi sostenitori più ferventi. Lei, la ragazza dal cuore di pietra e dall'interessamento altrui pari al nulla.
In verità, non le interessa neanche adesso. Non piange per i morti, non si dispera per i sopravvissuti. No, non lo ha mai fatto e non inizierà ora. Lei è una sopravvissuta, ma non si piange addosso. Non vede perché gli altri dovrebbero avere una giustificazione diversa per la loro spina dorsale molle.
In verità, non le interessa neanche adesso. Non piange per i morti, non si dispera per i sopravvissuti. No, non lo ha mai fatto e non inizierà ora. Lei è una sopravvissuta, ma non si piange addosso. Non vede perché gli altri dovrebbero avere una giustificazione diversa per la loro spina dorsale molle.
Però c'è qualcosa che la Guerra ha cambiato, delle priorità che le sono diventate chiare come il Sole all'apice dello Zenith.
C'è uno scopo e quello scopo ha anche viso, un nome e un cognome. Un colore degli occhi e una pelle morbida. Nulla che lei potrà mai possedere davvero, anche se è visceralmente suo, ma è un qualcosa per cui vale la pena uscire dall'Ombra.
Perché tutti muoiono, inevitabilmente, ma solo pochi potranno dire di averlo fatto per Cambiare il Mondo.